Dedichiamo questo 8 marzo a tutte le Colleghe e Professioniste della Sanità impegnate nella lotta contro il Coronavirus.

Le donne rappresentano più della metà del personale medico in servizio attualmente attivo in Italia, durante questo primo anno di pandemia Covid19 hanno spesso ricoperto ruoli chiave nella lotta contro il Coronavirus (codificandone la sequenza genetica esatta per la prima volta in Europa, identificando il Paziente1 a Codogno quando ancora la Pandemia sembrava un’ipotesi ancor più che remota).

#8marzo2021: abbiamo deciso di festeggiare (e ringraziare) con questo articolo tutte le Dottoresse, Infermiere, Ricercatrici, Manager che con il loro lavoro, la loro determinazione, le loro capacità e con la loro professionalità quotidiana hanno letteralmente cambiato (in meglio) la storia della Pandemia.

Ad un anno esatto dall’inizio della più grande emergenza sanitaria del secondo dopo guerra, oggi, 8marzo 2021 ci sono circa 25000 Pazienti Covid positivi attualmente ricoverati nel nostro Paese. A curarli e a prendersi cura di loro ci sono per la maggior parte Medici e Infermieri Donna.

Se consideriamo i Medici under 65 – Secondo gli ultimi dati della FnOmCeo – nel 2020 le Dottoresse hanno di fatto rappresentano più della metà del personale medico in servizio in Italia (sono quasi il 53% del totale).

E la percentuale sale nel settore infermieristico, OSS e in tutte le professioni sanitarie in generale.

Vogliamo quindi festeggiare questa Festa della Donna così,  celebrando le Dottoresse, Ricercatrici, Infermiere che nel corso di questi ultimi 12 mesi con il loro lavoro hanno permesso svolte fondamentali nella lotta al SARSCOV2.

Alcune protagoniste della lotta contro il virus SARSCOV2

Maria Rosa Capobianchi (Diretttrice), Francesca Colavita (Ricercatrice), Concetta Castilletti (Medico) del dipartimento di Virologia dell’Ospedale Spallanzani di Roma: in questo laboratorio a febbraio 2020 (e in tempi record!) è stato isolato e messo in coltura per la prima volta in Europa il virus SARSCOV2

L’isolamento del virus ha permesso di capire i meccanismi di replicazione della malattia, identificarne il codice genetico e elaborare i test sierologici per cercare gli anticorpi nelle persone infettate, e per il design di Vaccini e Cure. La scoperta è inoltre stata messa a disposizione dell’intera comunità scientifica internazionale

Il paziente e tutti noi siamo stati salvati da rapidità e gravità dell’attacco virale. Dal reparto di Medicina è arrivato subito in Rianimazione. Quello che vedevo era impossibile. Questo è il passo falso che ha tradito il coronavirus. Giovedì 20 febbraio, a metà mattina, ho pensato che a quel punto l’impossibile non poteva più essere escluso”.

Con questa frase rilasciata in un intervista a Repubblica.it la Dottoressa Annalisa Malara 38 anni, specialista in Anestesia e Rianimazione e in servizio presso L’ospedale lombardo di Codogno, descrive l’intuizione che l’ha portata a sospettare che quel ragazzo che aveva davanti a se ricoverato in quel momento potesse essere il Paziente1 in Italia con diagnosi e clinica di polmonite interstiziale grave da Covid-19.

Annalisa è stata il primo medico nel nostro paese, che in assenza di protocolli e linee guida ha concluso la diagnosi permettendo l’apertura del primo focolaio e l’inizio della conoscenza clinica della patologia.

Continuiamo con Ozlem Tureci, Medico Tedesco che assieme al marito dott. Ugur Sahin sono a capo di BionTech. La pandemia non era stata dichiarata ancora a livello mondiale ma BioNTech si era già messa al lavoro sull’mRNA e su come la sintesi delle proteine poteva essere sfruttabile per un vaccino valido contro il Coronavirus. BioNTech aveva lavorato a un potenziale vaccino contro l’influenza con Pfizer già nel 2018; così Sahin e la dott.ssa Tureci hanno iniziato a studiare il coronavirus già a febbraio prendendo da subito contatti con Pfizer. La società di Sahin e Tureci inizia così la collaborazione con la casa farmaceutica statunitense a marzo e ad aprile (!) avviarono le sperimentazioni sul vaccino ComiRNAty: primo vaccino per SARSCOV2 approvato da FDA americana e EMA euopea e distruito e somministrato in tutto il mondo già a dicembre 2020. La BioNTech lavora su farmaci innovativi per la lotta al cancro e per altri vaccini, e siamo certi che sentiremo parlare delle loro scoperte anche dopo la fine dell’emergenza Coronavirus.

Una curiosità sulla Dottoressa Tureci e il marito, Dottor Sahin: professionisti talmente appassionati al loro lavoro che persino il pomeriggio del giorno del loro matrimonio sono andati in Laboratorio a lavorare sugli esperimenti che avevano lasciato il giorno prima; per il “Finalcial Times” sono la donna e l’uomo dell’anno.

Concludiamo con Alessia Bonari l’infermiera che il 9 marzo dell’anno scorso pubblicò una foto sul suo profilo Instagram che la ritraeva “marchiata” in volto dai segni “stretti” dovuti alle ore di servizio con addosso i dispositivi di protezione individuale antivirus (tuta, ffp3, visiera) stremata dall’ ennesimo turno di 12 ore, Alessia ha portato la grinta, la determinazione, il coraggio ma anche la paura sua e di tutta la categoria di professioniste e professionisti operanti nella sanità davanti all’opinione pubblica. Ha partecipato come ospite alla Mostra del Cimena di Venezia (autunno 2020) e al Festival di San Remo; a dimostrazione del cuore di questa Professionista ricordiamo che l’interno cachet ricevuto per l’invito a San Remo è stato devoluto all’associazione “la Farfalla” di Grosseto (sua città Natale) ente operante nel fornire cure palliative ai malati terminali.

I nostri Auguri, e le nostre Mimose virtuali vanno ovviamente a tutte le Colleghe che anche oggi in tutta Italia e in tutto il mondo stanno offrendo la loro professionalità in tutti gli ospedali, reparti e ambulatori. A loro va il nostro applauso e la nostra vicinanza.

“La vera Festa delle Donne sarà quando non sarà più necessaria…la Festa delle Donne” siamo certi che prima o poi questo si avvererà, ma fino a quel giorno cara Colleghe “buona festa dll’8 marzo” ma soprattutto… GRAZIE.

DoctorsWork!