Abbiamo già parlato sul nostro blog di come alcuni farmaci siano nati per uno scopo e poi si siano invece rivelati utili per altri fini. Abbiamo parlato dell’importanza di certi movimenti e periodi storici per la nascita di alcuni trattamenti (come la pillola anticoncezionale). Oggi invece vogliamo raccontarvi qualche curiosità su come alcune sostanze che per noi oggi non risulterebbero proprio “innocue” sono invece nate come veri e propri farmaci.
Il caso più sensazionale è sicuramente quello del Mrs. Winslow’s Soothing Syrup. La storia vuole che la signora Winslow, infermiera neonatale, avesse messo a punto un rimedio sensazionale per calmare il pianto acuto dei neonati. Il genero della donna, nel 1845, decise di commercializzare l’invenzione con il nome sopracitato. Venne pubblicizzato come un calmante per la fase di dentizione e per qualsiasi altra patologia della prima infanzia. Dato che i due ingredienti principali dello sciroppo erano la morfina e l’alcol, l’effetto calmante e antidiarroico (gli oppioidi causano stitichezza) era assicurato e il successo del farmaco fu immediato. Nel 1868 fu dichiarata la vendita di circa 1,5 milioni di confezioni all’anno negli Stati Unite e Inghilterra. All’epoca non era obbligatorio dichiarare sull’etichetta i componenti del farmaco commercializzato, quindi la maggior parte degli utilizzatori non sapeva cosa comprava o somministrava ai propri figli (né a loro stessi). Si stima siano stati migliaia i bambini morti per overdose o dipendenza, è però impossibile fare una stima precisa delle morti perché nessuno inizialmente collegava il farmaco ai decessi. Solo a posteriori lo sciroppo venne ribattezzato, appunto, Baby Killer.
Solo dopo il 1906 quando fu pubblicato il primo Pure Food and Drug Act venne introdotto l’obbligo di trasparenza. Nel 1911 ci furono varie denunce da parte dell’American Medical Association e l’azienda fu obbligata a rimuovere la morfina dal Mrs Winslow Soothing Syrup e a togliere anche la parola Soothing (calmante) dal nome, ma il farmaco fu tenuto in commercio comunque con componenti modificate fino a tutti gli anni 30.
Altra storia interessante è quella dell’Heroin – l’eroina (sì, avete letto bene!). Nel 1897 il chimico tedesco Felix Hoffmann sintetizzò per la prima volta l’acido acetilsalicilo e 11 giorni dopo l’eroina. Entrambi i farmaci furono messi in commercio dalla Bayer, azienda per la quale Hoffmann lavorava, ripsettivamente con i nomi di Aspirina e Heroin. L’idea alla base di entrambe le sintetizzazioni era quella di produrre molecole più performanti di quelle primarie da cui derivavano. L’eroina, nello specifico, fu sintetizzata nell’intento di trovare una sostanza più potente della codeina per il trattamento dei disturbi respiratori. Sicuramente il risultato fu raggiunto, ma a quale prezzo? La popolarità del farmaco fu enorme anche grazie al nome Heroin che ne marcò l’immediato successo. Fu infatti provato che veniva preferito rispetto ad altri farmaci con la stessa composizione ma con nome differente (il marketing funzionava già benissimo all’epoca). In poco tempo però venne riscontrata la veloce dipendenza che la sostanza dava e la facilità con la quale si poteva morire di overdose. Nel 1905 si stima che la sola città di New York consumasse circa 2 tonnellate di eroina all’anno. Ma l’emergenza sanitaria dilagava in tutto il mondo, il farmaco veniva assunto per qualsiasi tipo di condizione e dolore. Gli enti regolatori neo-formati la bandirono così come accadde per la morfina dello sciroppo calmante della signora Winslow, ma non prima del 1925 (e alcuni stati anche molto dopo).
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