Anne: la Sconosciuta della Senna
Verso la fine del 1800, in pieno centro a Parigi, venne estratto dalla Senna il corpo esanime di una giovane ragazza dalla bellezza indiscussa.
Il corpo non presentava segni di violenze, si pensò quindi subito al suicidio, nonostante ad esami più approfonditi venne esclusa anche la morte per annegamento. Nessuno riconobbe mai la povera ragazza e mai si scoprì il suo vero nome. Ma il fascino e l’unicità del suo volto la fecero presto diventare popolare non solo in Francia, ma in tutta Europa e perfino in America.
Da sconosciuta a modella
La leggenda vuole che un dipendente dell’obitorio fece fare un calco del suo volto (c’è chi dice per poter diffondere l’immagine e quindi scoprirne l’identità, chi invece ritiene sia stato fatto per ritrarre una bellezza che non poteva morire così precocemente). In poco tempo vennero realizzate numerose copie di questo calco che potevano essere acquistate nelle botteghe parigine. La Sconosciuta della Senna era in qualche modo tornata a vivere diventando parte dell’arte
bohemienne parigina.
Albert Camus paragonò il suo sorriso serafico e il suo mistero a quello della Mona Lisa
Moltissimi artisti, nel tempo, trattarono la storia della giovane ragazza. Alcune voci insinuano inoltre che in Germania le giovani ragazze si ispirassero a lei per i loro look.
Ma l’Inconnue de la Seine (così come originariamente chiamata in francese, la Sconosciuta della Senna, appunto) non ha ispirato solamente opere d’arte.
A metà degli anni 50, il Dottor Peter Safar (austriaco di origini ceche), un pioniere nel campo della medicina d’urgenza, aveva sviluppato una prima tecnica di rianimazione che combinava respirazione bocca a bocca e massaggio cardiaco. Nel 1958 illustrò questa metodologia in un articolo pubblicato sul Journal of the American Medical Association. L’idea era quella che queste manovre salva vita potessero essere effettuate anche da non-medici previo training adeguato. Così Safer pensò che il metodo migliore per insegnare queste tecniche fosse tramite l’utilizzo di un manichino su cui le persone potessero fare pratica. Affidò quindi al noto produttore di giocattoli Asmund Laerdal il compito di costruire un modello di bambola adatto a questo scopo.
Il nome Anne fu probabilmente dato per conferire maggior realismo e motivare ancor più gli studenti in fase di apprendimento delle manovre.
Nel tempo l’azienda Laerdal si è specializzata nella medicina d’urgenza producendo molti supporti e macchinari e il volto di Resusci Anne è stato modernizzato, ma qualche somiglianza si nota ancora, fateci caso al prossimo corso di BLSD!